Nicola De Maria (Foglianise, 1954). È uno dei cinque artisti della Transavanguardia italiana, teorizzata da Achille Bonito Oliva nel 1978, ma, a differenza degli altri esponenti del gruppo, il suo lavoro si è principalmente concentrato sull’astrattismo. De Maria ha esposto alla Biennale di Venezia (1980, 1988, 1990), a Documenta 7 a Kassel in Germania (1982), alla XVI Biennale di San Paolo in Brasile (1981), alla IV Biennale di Sydney in Australia (1982) ed alla Quadriennale di Roma (2005, 2012). Retrospettive del suo lavoro si sono svolte al Museum Haus Lange Krefeld (1983), alla Kunsthalle Basel di Basilea (1983), alla Kunsthaus di Zurigo (1985), al Stedeljik van
Abbemuseum di Eindhoven (1985), al Seibu Museum of Modern Art di Tokyo (1988), al Musèe des Beaux Arts Nimes (1994). Sempre nel ’94 espone al Kunstverein Ludwigsburg, al Liechtensteinische Staatliche Kunstsammlung, a seguire al Vaduz (1998), al Museo d’Arte Contemporanea di Roma (2004), al Museo Pecci di Prato (2012) e alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (2013). In merito alla Transavanguardia, ha inoltre partecipato alle retrospettive al Castello di Rivoli nel 2002 e a Palazzo Reale a Milano nel 2011.